martedì 10 maggio 2011

La nostra fine


ho sempre immaginato un tuo addio di sera, magari buio e pioggia.come nei film drammatici. per messaggio, uno squallido messaggio, o per telefono. ma comunque io nel mio letto. o anche, sempre di sera, io a casa tua o tu a casa mia, nel letto.

lacrime che sbocciano al sussurro di parole dette tra il profumo dei tuoi capelli. qualcosa di delicato, doloroso e pungente.
come la pioggia fina e fitta che ti punge, ma non ti bagna mai.
t'ho immaginata che mi lasciavi, e mi dicevi 'amore scusa' e io che sentivo di nuovo il ghiaccio che velocemente si riformava nei miei occhi. ho immaginato che piangendo mi facevi uscire da camera tua e io quasi  in trance vedere da fuori casa la tua lampada spegnersi.
invece non è stato così.
c'è stato il sole. e la consapevolezza che ci saremmo lasciati. e ti ho guardato negli occhi e ho visto il tuo cuore e la ragazza di cui mi ero innamorato. laggiù in fondo che piangeva disperata e urlava con tutto il fiato che aveva il mio nome. poi sono tornato al tuo volto, duro e freddo come la pietra. e lì in quel momento ho capito quanto fosse piccola la parte rimasta di te che amavo io. e mi sono reso conto che il resto di quello che eri ora lo odiavo. e ho capito che ci stavamo prendendo in giro.
'ciao amore, hai visto com'è fucsia il cielo oggi?'
'certo piccola, ho subito pensato a te.'
non ho pianto, forse l'hai fatto tu. ma per poco, ne son sicuro. 
'sto sentimento era già morto nel cuore di entrambi da tempo.

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