giovedì 26 maggio 2011

"sai..." "checosa?" "era la cosa più bella del mondo...




starmene lì seduta cercando un modo per ricordare quell'aria, cercando un modo per poter risentire poi, che sapore avesse la tua stessa aria anche solo per un momento. è che me ne sto lì, ogni giorno, gustando quei dieci minuti che vorrei fossero secoli, ogni giorno, andando incontro a un intrigo di sogni che non ho voglia di districare e lasciando andare si, anche solo per un momento, un sorriso che forse lascio cadere nell'aria ma che vorrei tanto volasse sul tuo, di sorriso. Sai, mi sono sempre chiesta perchè spesso mi alzo un pò troppo sulle punte dei miei piedi numero trentasei e mi perdo, nel cielo, con la faccia, la testa, i capelli, fuori dal mio lucernario e guardo un punto fisso e mi dimentico di tutto, di quello che devo fare, di quello che ho fatto un minuto prima, del perchè mi sono arrampicata sulla vasca e ho cacciato la mia testa tra le tegole e le nuvole e guardo forse il pezzo di cielo che hai sopra la testa e mi va bene, mi domando tutto questo ma non voglio risposta. Non voglio questioni da sollevare su quanto tutto possa essere irrealizzabile, non voglio tensioni sul fatto che, tra dieci giorni finisce e io sono l'unica che non vuole davvero l'estate, non voglio pensare a quanto sarò persa di te il ventuno luglio e non voglio nemmeno smettere di guardarti in ogni minimo particolare e ti giuro lo continuerò a fare anche se tutti mi diranno di non farlo. sbaglio sempre mi innamoro sempre della bocca, dello sguardo, delle braccia di un qualche sconosciuto perchè posso avere tutto quello che voglio. solo che questa volta vorrei poterti dire che con gli occhi sto sostenendo il cielo che ti sta sopra la testa, mentre tu stai studiando storia e tutto questo non ti sta nemmeno sfiorando le palpebre.

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